Cosa succede se Mario, un giovane uomo che, dopo un anno di riflessione con la sua ragazza, non fa più sesso nell'attesa che lei torni da lui? Viene aiutato dal suo amico Mario che pensa bene di chiamare una ragazza squillo della quale usufruire a sua volta, finendo con l'innamorarsene anche se (o forse proprio perchè), complice il buio, ignora la vera identità..
Tutto in 90 minuti, di Andrea Quintili, è costruito intorno alla più classico dei meccanismi della commedia degli equivoci quello della doppia identità da nascondere, e degli equilibrismi che bisogna compiere per non smascherare chi non va smascherata.
Tra facili battute sulle posizioni (quando Umberto si inginocchia per chiedere alla ragazza di sposarlo lei si commuove della sua gentilezza, visto che, spiega, di solito è lei a inginocchiarsi...) sui giudizi sul libertinaggio delle persone, lecito e simbolo di successo per gli uomini, illecito e indice di facilità per le donne, mentre un bacio rischiato e non dato tra Mario e Umberto viene commentato con un trito ma che schifo! Tutto in 90 minuti attesta un femminino a uso e consumo di un certo sentire maschile, misogino e maschilista, che credevamo francamente morto e sepolto.
ROMA FRINGE FESTIVAL 2014 - Tutto in 90 minuti
Teatro